Industria 5.0

6 maggio 2024

Industria 5.0 nasce per includere la risoluzione dei problemi socio-ambientali che la quarta rivoluzione industriale o Industria 4.0 tralascia per definizione:

  • l’aumento delle disuguaglianze,

  • l’inquinamento,

  • le minacce ai diritti fondamentali della persona e alla democrazia.

 

Pertanto, l’Industria 5.0 è definita anche Società 5.0 poiché rappresenta la quinta rivoluzione industriale, una fase di evoluzione del sistema produttivo che si basa sull’integrazione uomo-macchina e sulla centralità dell’essere umano.

L’Industria 5.0 definita dalla Commissione Europea come completamento dell’Industria 4.0, è una rivoluzione culturale che ricolloca l’industria nella contemporaneità in cui agisce.
 

Industria 5.0 Verso un’industria europea sostenibile, umanocentrica e resiliente è il titolo del rapporto che la Commissione Europea ha pubblicato a gennaio 2021.

Per la Commissione Europea

"L’industria 5.0 riconosce il potere dellindustria di raggiungere obiettivi sociali al di là dei posti di lavoro e della crescita per diventare un fornitore di prosperità resiliente, facendo sì che la produzione rispetti i limiti del nostro pianeta e mettendo il benessere dei lavoratori al centro del processo di produzione."

Il termine Industry 5.0 è comparso per la prima volta nel 2015 in un articolo Linkedin del businessman Michael Rada, in cui si sosteneva un ritorno alla centralità dell’ambiente e delle persone nel processo industriale.

Nel 2016 la Keidanren, la più importante federazione imprenditoriale giapponese, ha presentato il concetto di Society 5.0: una società che cerca di bilanciare lo sviluppo economico con la risoluzione dei problemi socio-ambientali, in cui le tecnologie vengono usate non solo per profitto ma per migliorare la qualità della vita di ogni cittadino. Alla base, un assunto semplice: il modo in cui le persone provvedono al loro sostentamento è collegato al modo in cui costruiscono la loro società.
 

Nel 2018 Esben H. Østergaard, co-inventore dei cobot UR, dalla rivista dell’International Society of Automation ha puntualizzato come l’Industria 4.0 rischiasse di sprecare la creatività, il problem solving e la capacità critica proprie dell’umano per lavori da robot, fallendo l’opportunità di realizzare la personalizzazione di massa abilitata dall’Industria 4.0 stessa. Per Østergaard, l’Industria 5.0 era il ritorno del tocco umano nella produzione.

Il rapporto 2021 della Commissione Europea si inserisce nell’ambito delle principali iniziative politiche su industria e tecnologia come:
 

 

Industria 5.0: l’evoluzione dell’Industria 4.0

L’Industria 5.0 così come presentata nel rapporto della Commissione Europea si caratterizza per umanocentricità, sostenibilità e resilienza.
 

L’Industria 5.0 pone anche una forte enfasi sulla sostenibilità e sull’economia circolare, puntando a minimizzare gli sprechi e l’impatto ambientale degli processi produttivi.

Questo si traduce in un approccio che non mira soltanto all’efficienza economica, ma anche alla responsabilità ecologica e sociale, integrando pratiche eco-sostenibili in ogni fase della produzione.

Un altro aspetto fondamentale dell’Industria 5.0 è l’attenzione al benessere dei lavoratori, con un focus sul miglioramento della qualità della vita lavorativa attraverso la riduzione della monotonia e del carico di lavoro gravoso tramite l’automazione intelligente. L’obiettivo è creare ambienti di lavoro più sicuri, più etici e più soddisfacenti, dove il contributo unico dell’essere umano è valorizzato e promosso.


I pilastri dell’Industria 5.0

L’Industria 5.0 non rappresenta solo un’evoluzione tecnologica, ma un vero e proprio cambiamento di paradigma per i settori industriali. I suoi pilastri, incentrati sull’uomo, la sostenibilità e la collaborazione, pongono le basi per un futuro industriale più resiliente, inclusivo e rispettoso dell’ambiente.

L’adozione di questi principi da parte delle aziende non solo migliorerà le loro prestazioni economiche, ma contribuirà anche a creare un futuro del lavoro più appagante e sicuro per tutti.

 

 

Umanocentricità e servitizzazione dell’Industria 5.0

Prima le persone: l’Industria 5.0 mette gli esseri umani al centro dei processi di produzione. La tecnologia viene utilizzata a servizio della qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori, e non viceversa.

A differenza delle precedenti rivoluzioni industriali, che si concentravano sull’automazione e la massimizzazione della produzione, l’Industria 5.0 pone al centro l’essere umano. Le tecnologie vengono utilizzate per migliorare le capacità umane e non per sostituirle.

Inoltre, c’è un tema di personalizzazione perché l’Industria 5.0 permette di realizzare prodotti e servizi personalizzati in base alle esigenze individuali dei clienti. Le tecnologie come la stampa 3D e l’Internet of Things (IoT) consentono di produrre lotti di piccole dimensioni e di adattarsi alle richieste specifiche di ogni cliente.

Collaborazione uomo-macchina

L’Industria 5.0 punta alla creazione di un ambiente di lavoro collaborativo in cui le macchine e gli esseri umani lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni. Le tecnologie come l’intelligenza artificiale, la robotica e la realtà aumentata aiutano gli operatori a svolgere i loro compiti in modo più efficiente e sicuro.

Una delle conseguenze è un approccio più attento ai diritti fondamentali come la privacy, l’autonomia, la dignità umana.

Un’altra è guidare e formare il lavoratore grazie alla tecnologia rispetto alle sue necessità anziché farlo adattare in tempi anche non-umani alle esigenze della tecnologia. La domanda diventa: cosa la tecnologia può fare per noi?

Sostenibilità: al centro dell’Industria 5.0

L’Industria 5.0 è sostenibile: garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. Riutilizza e ricicla le risorse naturali o comunque ne evita l’esaurimento, ottimizza il consumo energetico e le emissioni, sviluppa processi circolari che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività.

Una riduzione che può avvenire grazie all’utilizzo di apposite tecnologie per ogni fase del ciclo di vita del prodotto/servizio, a partire dalla simulazione fino all’ottimizzazione della supply chain. Dai digital twin alla prototipazione rapida, dalla scelta dei materiali all’utilizzo dell’IoT negli impianti fino ai diversi software di controllo e gestione della produzione e del post-vendita basati sulla data analytics.

Resilienza

L’Industria 5.0 è resiliente: capace di reagire ai cambiamenti improvvisi, anche traumatici, senza riportare conseguenze permanenti. Ha quindi sviluppato un alto grado di robustezza nella produzione, garantisce alti livelli di continuità operativa e disaster recovery, ha una capacità produttiva adattabile e processi commerciali flessibili, in grado di garantire prodotti e/o servizi anche in caso di pandemie, catastrofi naturali, cambiamenti geopolitici.

Differenze tra Industria 4.0 e Industria 5.0

All’Industria 5.0 non basta utilizzare le tecnologie abilitanti e in parte presenti già nell’Industria 4.0 come l’interazione uomo-macchina individualizzata, i materiali intelligenti, i digital twin e la simulazione industriale, l’Intelligenza Artificiale, le tecnologie di Big Data Analytics e quelle per la Smart energyvuole utilizzarle nel rispetto delle persone e dell’ambiente e come supporto per affrontare cambiamenti geopolitici e catastrofi naturali.

Industry 4.0 è sinonimo di quarta rivoluzione industriale: dopo la prima rivoluzione dei macchinari a vapore di fine ‘700, la seconda dell’energia elettrica e della chimica con la produzione di massa di fine ‘800, la terza dell’informatica e dell’elettronica con l’automazione dagli anni ’70 del 1900, l’Industria 4.0 si basa sull’Internet of Things e la comunicazione di dati in tempo reale per una fabbrica ubiqua, fisica e virtuale nello stesso tempo.

Industria 4.0 è un paradigma focalizzato sulle tecnologie abilitanti, quindi su efficienza e produttività.

Industria 5.0 non è tanto una rivoluzione tecnologica quanto culturale: un paradigma focalizzato sulle persone e sull’ambiente, quindi su qualità della vita e sostenibilità al centro del processo di produzione, con il supporto delle tecnologie dell’Industria 4.0.

Gli effetti dell’Industria 5.0 sulle aziende

L’Industria 5.0 ricolloca le aziende nella contemporaneità in cui agiscono, e le rende co-responsabili del benessere della società e del pianeta, quindi attraenti per investitori e consumatori.

Le caratteristiche di Industria 5.0 cambiano i modelli di business, favorendo i modelli circolari, aumentando la servitizzazione, stimolando la produzione di massa personalizzata, migliorando l’adattabilità dei processi produttivi.

Nell’Industria 5.0, il lavoratore viene considerato un investimento, che consente all’impresa di crescere. Viene quindi formato, responsabilizzato e coinvolto nella progettazione e nell’esecuzione delle nuove tecnologie industriali. Viene sollevato dai compiti più ripetitivi e pericolosi, svolti dai robot, e stimolato a mettere a frutto le proprie capacità.

L’Industria 5.0 utilizza le nuove tecnologie per rendere più sicuri e inclusivi gli ambienti di lavoro, per aiutare i lavoratori a controllare e gestire meglio i rischi di burnout del lavoro digitalizzato, per ridurre l’impatto ambientale. Si assicura che l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non mini la dignità del lavoratore e garantisce la possibilità di ricevere sempre una spiegazione di una decisione algoritmica in caso di violazione.

Automazione intelligente e processi decisionali autonomi

Al centro dell’Industria 5.0 si trova l’automazione intelligente, che abilita macchine e robot a prendere decisioni autonome in base a dati in tempo reale e analisi avanzate. Questo permette di ottimizzare la produzione in modo dinamico, adattandosi alle fluttuazioni della domanda e alle variazioni delle condizioni operative. I processi decisionali autonomi consentono inoltre di identificare e risolvere potenziali problemi in modo precoce, prevenendo interruzioni e garantendo una maggiore efficienza e affidabilità.

L’automazione intelligente non si limita solo alle attività fisiche di produzione, ma si estende anche ai processi decisionali strategici e gestionali.

L’AI può essere utilizzata per analizzare vasti volumi di dati, identificare tendenze e modelli, e generare previsioni accurate che supportano le decisioni aziendali. Questo permette alle aziende di essere più proattive e adattabili, anticipando i cambiamenti del mercato e rispondendo in modo tempestivo alle esigenze dei clienti.

Collaborazione uomo-macchina per una maggiore produttività e creatività

L’obiettivo principale dell’Industria 5.0 è quello di incrementare la produttività e la creatività all’interno di un ambiente di lavoro più flessibile, efficiente e umano-centrico. Questo si traduce in:

  • Maggiore flessibilità e adattabilità: i sistemi produttivi saranno in grado di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato e alle fluttuazioni della domanda.
  • Aumento dell’efficienza: le macchine svolgeranno compiti ripetitivi e faticosi, liberando i lavoratori per concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto.
  • Decisioni più rapide e migliori: l’analisi dei big data e l’intelligenza artificiale consentiranno di prendere decisioni più informate e tempestive.
  • Prodotti e servizi più personalizzati: le tecnologie di stampa 3D e la produzione additiva permetteranno di creare prodotti e servizi su misura per le esigenze individuali dei clienti.
  • Maggiore sicurezza: i robot collaborativi e i sistemi di sicurezza avanzati ridurranno al minimo i rischi di incidenti sul lavoro.
  • Minore impatto ambientale: l’utilizzo di tecnologie ecocompatibili e l’adozione di principi di economia circolare contribuiranno a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive.

 

Robotica avanzata e sistemi cyber-fisici

L’Industria 5.0 rappresenta un’evoluzione che si basa sull’integrazione profonda tra robotica avanzata, sistemi cyber-fisici (CPS) e intelligenza artificiale (AI) per creare un ecosistema produttivo altamente collaborativo, flessibile e sostenibile. Si tratta di un salto significativo rispetto all’Industria 4.0, che ha introdotto l’automazione e l’interconnessione delle macchine.

Al centro dell’Industria 5.0 c’è la cooperazione uomo-macchina, dove i lavoratori assumono un ruolo centrale non solo come supervisori, ma anche come collaboratori attivi dei robot e dei sistemi intelligenti. Questo richiede nuove competenze e modalità di lavoro, con una maggiore enfasi sulla creatività, la risoluzione dei problemi e il lavoro in team.

I robot di nuova generazione saranno più autonomi, abili e capaci di interagire in modo sicuro e intuitivo con gli esseri umani. I sistemi cyber-fisici, dotati di sensori e capacità di elaborazione avanzate, raccoglieranno e analizzeranno una grande quantità di dati in tempo reale, consentendo una presa di decisioni più rapida e precisa. L’intelligenza artificiale guiderà l’ottimizzazione dei processi, la previsione di guasti e la personalizzazione dei prodotti.

 

Robot collaborativi e cobot per una produzione flessibile e adattabile

L’adozione di robot collaborativi e cobot rappresenta un passo fondamentale per le aziende che vogliono abbracciare l’Industria 5.0 e beneficiare dei vantaggi di una produzione flessibile, adattabile e di alta qualità. Questi robot aprono nuove possibilità per la collaborazione uomo-macchina, migliorando l’efficienza, la produttività e la sicurezza nei processi produttivi.

Esempi di applicazioni dei robot collaborativi e cobot:

  • Assemblaggio: i cobot possono essere utilizzati per assemblare componenti di prodotti complessi con elevata precisione e velocità.
  • Magazzinaggio e movimentazione merci: i cobot possono automatizzare le attività di magazzino, come lo stoccaggio, il prelievo e il trasporto di merci.
  • Finitura e lucidatura: i cobot possono essere impiegati per la finitura e la lucidatura di superfici con elevata precisione e uniformità.
  • Controllo qualità: i cobot possono essere utilizzati per ispezionare e controllare la qualità dei prodotti in modo rapido e accurato.
  • Collaborazione uomo-robot: i cobot possono collaborare con gli esseri umani per svolgere compiti complessi che richiedono la combinazione di abilità umane e robotiche.

Le sfide dell’Industria 5.0

Accanto agli innumerevoli vantaggi del cambio di paradigma che apporta l’Industria 5.0 si collocano alcune sfide da superare:

  • Formazione del personale – Le nuove tecnologie richiedono competenze specifiche e una formazione adeguata del personale (anche in ottica di Green Skills).
  • Costi elevati – L’implementazione delle tecnologie dell’Industria 5.0 potrebbe richiedere investimenti ingenti.
  • Sicurezza informatica – La connettività e l’utilizzo di tecnologie digitali aumentano i rischi di cyberattacchi.
  • Disoccupazione – L’automazione di certi compiti potrebbe portare alla perdita di alcuni posti di lavoro.

 

In definitiva, però i vantaggi apportati dall’Industria 5.0 per le sue caratteristiche sono consistenti: attira e trattiene meglio i talenti, ottimizza i consumi, aumenta la produttività grazie all’adattabilità ai cambiamenti. Le aziende sono pronte ad accogliere la sfida?

Josephine Condemi (Industry 4 business)

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